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Tutte le spese sostenute dal 2020, salvo cambiamenti per l’emanazione di una nuova legge di bilancio, e le detrazioni fiscali Irpef pari al 19% sono riconosciute a condizione che il pagamento sia effettuato attraverso un pagamento elettronico come carta di credito, carte prepagate, bancomat, assegni, versamento bancario o postale.
Le spese coinvolte in questo nuovo obbligo sono indicate nell’articolo 15 del TUIR (testo unico delle imposte sui redditi), ma come vedremo nei prossimi paragrafi ci sono delle eccezioni.
È il caso degli acquisti di farmaci, alcune tipologie di spese mediche rese da strutture pubbliche o private convenzionate con il servizio sanitario nazionale, le spese d’affitto per persone fuori sede o destinato come abitazione principale.
In questo articolo ti forniamo un approfondimento sui pagamenti con bancomat per detrarre le tue spese, su quali sono le spese detraibili e quelle esenti da pagamenti elettronici e quali sono i mezzi di pagamento tracciabili.


Pagamento con bancomat: le spese detraibili
La legge di bilancio del 2020 (L.160/2019, art. 1, comma 679) ha introdotto un obbligo riguardante i pagamenti in contanti e le detrazioni fiscali, pari al 19% di oneri indicati nell’articolo 15 del TUIR (testo unico delle imposte sui redditi), con pagamenti tracciabili.
Infatti, alcune delle spese effettuate che nella dichiarazione dei redditi danno diritto al 19% di sconto fiscale, non potranno più essere sostenute mediante denaro contante, in caso contrario non si ha diritto alla detrazione.
Vediamo qui di seguito un elenco degli oneri con obbligo di tracciabilità indicati nell’articolo 15 del TUIR:
- Spese sanitarie effettuate presso le strutture private
- Spese sanitarie presso strutture private per familiari non a carico e affetti da patologie esenti
- Spese sanitarie presso strutture private per persone con disabilità
- Spese per veicoli di persone con disabilità
- Spese per l’acquisto di cani guida
- Interessi per mutui ipotecari per acquisto dell’abitazione principale
- Contributi associativi alle società di mutuo soccorso
- Erogazioni liberali a favore della società di cultura Biennale di Venezia
- Spese relative a beni soggetti a regime vincolistico
- Erogazioni liberali per attività culturali ed artistiche
- Erogazioni liberali a favore di enti operanti nello spettacolo
- Erogazioni liberali a favore di fondazioni operanti nel settore musicale
- Spese veterinarie
- Spese sostenute per servizi di interpretariato dai soggetti riconosciuti sordi
- Interessi per mutui contratti nel 1997 per recupero edilizio
- Erogazioni liberali a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado
- Interessi per mutui ipotecari per costruzione abitazione principale
- Spese relative ai contributi versati per il riscatto degli anni di laurea dei familiari a carico
- Interessi per prestiti o mutui agrari
- Spese per asili nido
- Spese per istruzione diverse da quelle universitarie
- Erogazioni liberali al fondo per l’ammortamento di titoli di Stato
- Spese per istruzione universitaria
- Premi per assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni
- Spese funebri
- Premi per assicurazioni per tutela delle persone con disabilità grave
- Spese per addetti all’assistenza personale
- Premi per assicurazioni per rischio di non autosufficienza
- Spese per le attività sportive di ragazzi di età tra i 5 e i 18 anni (palestre, piscine e strutture sportive)
- Spese sostenute per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale
- Spese per intermediazione immobiliare
- Premi per assicurazioni per il rischio di eventi calamitosi
- Spese per canoni di locazione sostenute da studenti universitari fuori sede
- Spese per minori o maggiorenni con DSA
- Erogazioni liberali a favore delle popolazioni colpite da calamità pubbliche o eventi straordinari
Si tratta di spese che è possibile presentare per la detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi al fine di ottenere il 19% delle spese sostenute.
Un elenco di spese, come abbiamo visto, molto ricco che è diventato obbligatorio pagare solo con carta di credito, bancomat e altri strumenti di pagamento tracciabili.
L’obbligo dei pagamenti tracciabili per le detrazioni fiscali, a partire dal 2020, esclude tutte le spese relative all’acquisto di farmaci, di dispositivi medici, di spese sanitarie sostenute presso strutture pubbliche o strutture private convenzionate al SSN.
Dall’obbligo del pagamento tramite pagamenti tracciabili e ai fini della detrazione per i lavoratori fuori sede o per il pagamento dell’abitazione principale, è escluso anche il pagamento l’affitto, che potrà essere pagato anche in denaro contante.
Mezzi di pagamento tracciabili per detrazioni fiscali
Per poter usufruire di tutte le agevolazioni fiscali in merito alle spese sostenute a partire dall’entrata della legge di bilancio , i mezzi di pagamento consentiti sono:
- bancomat
- carte di credito o carte prepagate
- versamento bancario o postale
- bonifico online
- assegni bancari e circolari
Salvo cambiamenti, ad oggi sono questi i mezzi di pagamento idonei per i contribuenti che vogliono usufruire del diritto ai bonus Irpef nella dichiarazione dei redditi.
Ma, è chiaro che ci sono delle eccezioni sui pagamenti in contanti in merito ad alcune tipologie di spese. Vediamo quando si può pagare in denaro contante.
Detrazioni fiscali: quando si può pagare in contanti?
La tracciabilità dei pagamenti, obbligatoria per alcune tipologie, non è prevista per le spese sostenute per l’acquisto di farmaci, dispositivi medici e prestazioni sanitarie presso strutture pubbliche e private convenzionate con il SSN (Servizio Sanitario Nazionale)
Sono consentiti i pagamenti in contanti, presso le strutture pubbliche, private e accreditate, anche per esami di laboratorio, visite generiche o visite specialistiche e altre spese mediche inerenti a interventi chirurgici, esami diagnostici e TAC.
In questo caso se il pagamento è fatto in contanti per spese che hanno l’obbligo della tracciabilità, non sarà possibile detrarle durante la dichiarazione dei redditi.
Per chi invece pagherà tramite strumenti di pagamento tracciabili, dovrà conservare la ricevuta della spesa che attesta il pagamento effettuato.
Detrazioni fiscali pagamento in contanti per affitto
L’obbligo di tracciabilità non si applica al pagamento dell’affitto per gli immobili adibiti ad abitazione principale o per le abitazioni di persone fuori sede. Pertanto, si può continuare a pagare in contanti senza perdere la possibilità di una detrazione fiscale.
La legge di bilancio del 2020 prevede l’obbligo di utilizzo di carte, bancomat e in generale pagamenti elettronici tracciabili soltanto per le spese relative all’articolo 15 del TUIR e che abbiamo appena citato, mentre la detrazione relativa all’affitto è regolata dall’articolo 16.
Nel caso dell’affitto non si tratta di una spesa detraibile al 19% ma di un rimborso “secco”, di importo che varia in base al reddito e alla propria condizione.
Nello specifico, la detrazione per la spesa dell’affitto inerente all’abitazione principale in misura forfettaria riguarda i seguenti importi e limiti di reddito:
- 300 euro quando il reddito complessivo non supera euro 15.493,71 (comprendente il reddito assoggettato al regime della cedolare secca)
- 150 euro se il reddito complessivo è superiore a 15.493,71 euro e non a 30.987,41 euro (comprendente il reddito assoggettato al regime della cedolare secca)
Per quanto riguarda i contratti relativi all’affitto e stipulati secondo il regime convenzionale a cedolare secca, la detrazione fiscale è uguale a:
- 495,80 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro (comprendente il reddito soggetto a regime della cedolare secca).
- 247,90 euro se il reddito complessivo supera i 15.493,71 euro, e non i 30.987,41 euro (comprensivo del reddito assoggettato al regime della cedolare secca)
Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti, che hanno trasferito la propria residenza verso la residenza nel comune in cui lavorano o in uno dei comuni limitrofi, hanno diritto a una detrazione pari a:
- 991,60 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro (comprendente il reddito soggetto al regime della cedolare secca)
- 495,80 euro se il reddito complessivo supera i 15.493,71 euro , e non i 30.987,41 euro (comprendente il reddito soggettato al regime della cedolare secca)
Discorso differente nel caso di affitto per gli studenti universitari, infatti la possibilità di pagare in denaro contante porta all’esclusione della richiesta di detrazione fiscale.
In questo caso è obbligatorio pagare con carte di credito, bancomat, bonifici bancari o postali, carte prepagate, assegni bancari e altri strumenti di pagamento tracciabili.
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